sabato 25 febbraio 2017

“Tutte le storie del mondo – nanoracconti da 250 battute (spazi inclusi)” la vita raccontata in pochi tratti

Il libro curato da Pietro Damiano è pubblicato da Homo Scrivens

“Tutte le storie del mondo – nanoracconti da 250 battute (spazi inclusi)” (Homo scrivens edizioni) è il libro curato da Pietro Damiano che sarà presentato a Napoli, presso l'Hotel Mia di via Toledo, il prossimo 1 marzo.
E' un libro corale nel senso che è stato scritto da decine di autori invitati a cimentarsi con una narrazione in 250 battute e questo fa di questo libro una assoluta novità editoriale sebbene l'origine dei nanoracconti risalga già al 2014 e sempre Homo Scrivens ha curato una prima pubblicazione nel 2015. 
Abbiamo sentito il curatore

Come nasce l'idea dei nanoracconti?
I nanoracconti sono ufficialmente nati il 19 luglio 2014 dall’idea di abbinare la passione per la scrittura ai social, alla comunicazione stringata. In tanti prima di me ha scritto in forma così breve, ma il nanoracconto si differenzia dagli altri per il vincolo dei 250 caratteri, spazi inclusi e titolo escluso. Lo scopo è di far sì che il lettore di nanoracconti non abbia il tempo di annoiarsi, visto che una serie di studi dimostrano che l’utente medio destina non più di otto secondi della sua attenzione alla lettura dei post sui social.
Duecentocinquanta caratteri possono sembrare pochi, ma consentono, attraverso la brevità, di offrire un messaggio chiaro, distinto e ben fruibile. 
Definito il vincolo della lunghezza, il secondo elemento da stabilire ha riguardato la forma letteraria utilizzata per scrivere.
Non una poesia, non la rappresentazione di uno stato d’animo, non una riflessione da esprimere attraverso un aforisma, non una barzelletta, bensì un racconto, che seppure brevissimo e opportunamente definito nella sua struttura (un incipit, uno sviluppo e un epilogo) possa rappresentare una storia completa.

Quanto, secondo te, il successo di tale iniziativa editoriale può basarsi sulla "necessità " di ognuno di sentirsi in qualche modo scrittore?
Secondo me è uno degli elementi. Si inizia leggendoli e piano piano viene voglia di misurarsi, perché viene visto come qualcosa di semplice, abbordabile, a misura di aspirante scrittore.
Poi ci si rende conto che non è così facile, che bisogna conoscere i meccanismi della scrittura, le parole giuste. 
Ecco che allora che subentra il concetto di sfida con se stessi, che spinge il “nanoscrittore” ad un continuo “provarci” e dal ruolo iniziale di lettore ci si ritrova ad essere nanoscrittore. 

Come operi la selezione tra i tanto nanoracconti che ti vengono proposti? 
La prima regola da seguire è il rispetto del vincolo delle 250 battute spazi inclusi.
Il titolo è obbligatorio. Scarto eventuali nanoracconti offensivi – ma forse è capitato una sola volta – e accerto che si tratti di una storia e non di stati d’animo, sensazioni o poesie.
Nel caso di concorsi ho degli amici fidati e competenti che mi fanno da giuria, ai quali passo tutti i nanoracconti pervenuti per il contest di turno, verificando la sola conformità del vincolo, e loro li valutano con un voto da 1 a 5. 
Normalmente io non voto, per non essere condizionato dalla conoscenza di molti dei partecipanti. 

Tra i tanti nanoracconti hai trovato qualcuno che in sé abbia i prodomi di una narrazione più complessa? 
Secondo me tutti i nanoracconti hanno le potenzialità per diventare qualcosa di più complesso.
La bravura non sta tanto nella piccola storia, ma nella capacità di un autore di riempire tutti i vuoti lasciati (ellissi) dalle 250 battute.
Ogni nanoracconto nasconde un “prima”, un “durante” e un “dopo” che non vengono raccontati e che il lettore riempie con le sue conoscenze, con la sua fantasia. 

Ci saranno nuove edizioni dei nanoracconti?
Questo dovremmo chiederlo all’editore Homo Scrivens, la prima compagnia di scrittura in Italia, che crede in questi progetti e che mi ha sempre appoggiato e sostenuto.
Finché continueremo a far parlare di Noi, e quando dico Noi intendo tutti i nanoscrittori, credo che ci sarà sempre attenzione sul fenomeno. 

Elide Apice

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